Nei dipinti a olio di Marina Colombo, si rispecchia la sua esigenza di cogliere l’essenza più intima delle cose attraverso il colore e la luce.
La pittrice milanese dimostra fin dall’infanzia un talento innato per il disegno e il percorso formativo ha inizio dalla riproduzione dei quadri del passato, prediligendo l’arte impressionista. E’ stata rilevante per la sua formazione artistica la frequentazione della scuola della pittrice e scultrice Giuliana Ranghieri che ha saputo esaltare le sue potenzialità.
Sulle sue tele si riverbera una cascata di luce solare, fonte costante della sua ispirazione. Tele grandi e nitide come il Duomo di Milano, la Galleria Vittorio Emanuele; il mare, i paesaggi, le nature morte rappresentano la continua ricerca d’includere, nei dipinti, una visione onirica e favolistica della sua realtà che si esprime attraverso una simbologia e un colore volti a scolpire forti emozioni.
Socia del Gruppo culturale, artistico Sirio dal 2009.
Ha collaborato al gruppo di artisti selezionato dal prof. Alberto D’Atanasio, docente di Storia dell’Arte e Semiologia dei Linguaggi non Verbali dell’Università di Foligno, curatore di numerose Mostre di rilievo.
EVENTI:
-Expo 2011 Spoleto – Bruxelles Esposizione Internazionale Mostra mercato Rassegne Culturali Scuole d’Arte Europee a confronto.
– Agosto 2011 mostra personale presso Premia Terme Val Formazza (VB)
– Carnevale di Venezia 2012 “La fine del mondo tra Apocalisse e Apocatastasi, gli artisti? | nuovi profeti’ – Magazzini del Sale – Sala Gardini (VE)
– Mostra ‘Spoleto incontra Venezia‘, dal 27 settembre al 24 ottobre 2014, a cura del prof. Vittorio Sgarbi, a Venezia, presso il Palazzo Falier.
Nasce con un’emozione, un pensiero che prende forma in uno schizzo, un disegno delineato da una grafite morbida dal tratto spesso, su di una carta leggermente ruvida. Son tanti questi segni che nascono quasi sempre da forti emozioni. Quel bianco e nero che non fa sfuggire neanche all’occhio più distratto cosa si porta dentro… A volte ne fluiscono più di uno con facilità e coraggio; il trasporto è tale che in mancanza d’altro mi accontento di fogli recuperati “d’emergenza” tra vecchie carte o piccoli fogli per tracciare segni con matite spuntate che trovo nel mio disordine.
Ogni idea abbozzata e all’apparenza circoscritta a quei personali momenti, viene riposta con cura per essere ritrovata quasi con sorpresa (ma in realtà non è così) per prendere nuova vita in una più grande, più forte, condivisibile esperienza: “Il quadro”. Quella semplice idea si trasforma in parte nel suo divenire, complice il colore, la musica e una nuova rielaborazione dell’emozione. Lo stato d’animo che si crea nei confronti del dipinto non è sempre uguale: il rapporto a momenti rilassato e di trasporto porta spesso a buon esito; tensione, confusione di pensieri , incertezza, portano a insoddisfazione. Questa tela che raccoglie e alterna tanti momenti inizia a parlarmi e a raccontarmi qualcosa. Ore ed ore a delineare, creare il più delle volte quasi inconsciamente. Le diverse luci del giorno che trasmettono alla tela visioni differenti, procurano emozioni disparate: entusiasmo, esaltazione, euforia o rabbia e delusione, insoddisfazione, le tante facce di una stessa immagine, di una stessa realtà.
Difficilmente la carica emotiva è pregnante nella prima stesura; ma arriva un punto in cui il pennello, il colore, la tela e la luce diventano miei complici e tutto scorre con sicurezza ed energia. E’ tra le sensazioni più belle che si possano provare; il tratto che dà significato, il colore che risponde, si fonde con il resto e diventa un tutt’uno con il mio pensiero o sogno che prende forma davanti ai miei occhi creandomi la strana illusione che un’altra entità mi sta accompagnando. Poi guardo la tela, la riguardo e riesco a capire cosa non voglio vedere, quello che mi giunge banale e nel modificare, per un effetto quasi magico, sicuramente per me misterioso, a volte l’insistente ricerca mi porta a vedere quello che voglio, magari solo in una parte della tela, in poche o in una pennellata che riconosco come quella che desideravo; che mi fa star bene e che a distanza di tempo mi meraviglia ancora e la riconosco come mia, mi rappresenta e mi stupisce. Al momento non riesco a non rielaborare il dipinto con tante ore di pittura, rischiando spesso di perdere l’immediatezza, ma ripercorrendo più volte la tela, essa acquista incisività e spessore. A volte la tela parla e mi racconta di me…
EQUILIBRI
“Le potenzialità unite ai talenti di ogni uomo, creano un’energia
che può preservare a lungo il cammino dell’umanità sul nostro pianeta.
Ma questo può avvenire solo nel rispetto dell’ambiente che è la nostra unica risorsa. In questo quadro, le case che si sostengono tra loro durante il terremoto, simboleggiano l’alleanza tra la forza dell’uomo e quella della Natura e se quest’ultima appare a volte ostile è solo perché stiamo
ancora cercando la strada giusta per creare armonia tra queste energie.”
DA MADRE IN FIGLIA
Da madre in figlia,
di generazione in generazione,
l’energia della vita passa dalle donne.
I pensieri e l’energia delle donne hanno
sempre avviato il cambiamento.
Spesso condividendo fatiche e sofferenze,
la loro tenacia e perseveranza
ha aperto la strada a idee innovative
nel rispetto della socialità e ha regalato
il sorriso a molte generazioni.
Il percorso della vita non si ferma
ed ogni esistenza rientra nel grande
progetto dell’essere umano sulla terra.
TU NON SAI
Tu non sai: ci sono betulle che di notte levano le loro radici,
e tu non crederesti mai che di notte gli alberi camminano o diventano sogni.
Pensa che in un albero c’è un violino d’amore.
Pensa che un albero canta e ride.
Pensa che un albero sta in un crepaccio e poi diventa vita.
Te l’ho già detto: i poeti non si redimono,
vanno lasciati volare tra gli alberi come usignoli pronti a morire.
Alda Merini
TENETEVI STRETTI I SOGNI
Tenetevi stretti ai sogni
perché se i sogni muoiono
la vita è un uccello con le ali spezzate
che non può volare.
Tenetevi stretti ai sogni
perché quando i sogni se ne vanno
la vita è un campo arido
gelato dalla neve.
Langston Hughes
RIFLESSO
Vorrei accarezzare i miei pensieri per rassicurarli e dar loro coraggio,
per non aver paura della vita pensando alla morte
per non aver paura della gioia pensando alla sofferenza
PROTEZIONE
Per millenni sono stato consapevolmente piccolo nei confronti del mondo, riconoscendo la mia impotenza di fronte all’energia degli elementi della terra; per questo ho cercato di propiziarmi attraverso rituali e feste la sua benevolenza creando quasi un dialogo amorevole con essa. Consapevole soprattutto che la sopravvivenza umana dipende dall’equilibrio col pianeta.
Poi, senza rendermene conto mi sono accorto che la mia intelligenza era in grado di interagire con la natura e ho iniziato a migliorare la mia condizione, poi, mi sono fatto prendere la mano…
Da alcuni secoli mi sento immensamente grande di fronte al mondo; sfido, sfrutto e modifico gli elementi del cosmo per interessi personali. Spesso sento la terra come nemica quando crede ancora di essere più forte opponendosi.
Da oggi mi rendo conto dei miei errori. Le mie potenzialità, la mia grandezza, devo metterle al servizio di questo vecchio mondo che ogni momento si rinnova e mi ospita amorevolmente se lo rispetto.
E ora che so cosa vuol dire essere grande, voglio proteggerlo!
Marina Colombo
Elena Gollini – curatrice d’arte e giornalista
Colori e luci dominano l’estro creativo di Marina Colombo. Nelle opere vuole esternare quanto di sé ha più di profondamente radicato, attingendo nella sfera dell’inconscio…
Alberto D’Atanasio curatore della mostra e docente di semiologia dei linguaggi non verbali presso Perugia.
Marina Colombo, quest’artista dipinge e costruisce le sue opere come se i colori e le forme, il disegno, la teoria che regola gli accostamenti tonali non fossero altro che i mezzi naturali…
Questo è uno spazio a disposizione per tutti coloro che vorranno rivolgere un pensiero a Marina Colombo o lasciare un commento alle sue opere. Grazie.